
Il radicchio dell’orso di montagna è come il tesoro nascosto di un Re: solo chi lo sa cercare può godersene il sapore…
Il radicchio dell’orso sott’olio è una conserva tipica della tradizione montana, che si ottiene immergendo in olio di oliva o di semi i gambi della cicerbita alpina, una pianta selvatica che fiorisce in estate sui prati alpini sopra i 2000 metri di altitudine.
Questa pianta, nota anche come “Radèt del’Urs” o silene, ha un sapore fresco e leggermente amaro, che ricorda quello della cicoria, ed è ricca di vitamine e sali minerali. Il radicchio dell’orso sott’olio è considerato una rarità gastronomica molto ricercata, sia per il suo gusto particolare che per la sua difficoltà di reperimento. Infatti, il radicchio dell’orso viene raccolto a mano in zone incontaminate e lontane dai centri abitati, dove cresce spontaneamente una grande varietà di erbe aromatiche che ne arricchiscono il profumo.
Il radicchio dell’orso sott’olio si può consumare sia crudo che cotto, come contorno, antipasto o ingrediente per insalate, primi piatti e torte salate. Si accompagna bene con formaggi, salumi, carne e pesce, e si presta anche a essere aromatizzato con aglio, pepe, origano e altre spezie. Il radicchio dell’orso sott’olio si conserva per diversi mesi in vasetti di vetro sterilizzati, chiusi ermeticamente e tenuti al buio e al fresco.
Per gustarlo al meglio, si consiglia di lasciarlo riposare per almeno una settimana prima di aprirlo, in modo che i sapori si amalgamino bene.